ISPIRAZIONE
Essere un leader di successo è possibile! Ti racconto come ho tratto l’ispirazione e cosa ho imparato.
Capita così, che, un bel giorno, ancora minorenne, mi ritrovo a guardare da un pesante televisore anni ’80, un film di popoli, di storia e di guerre.
Beh, di Shakespeare all’epoca masticavo qualcosina, ma di certo non tutto!
E all’improvviso eccolo li: Enrico V, la quintessenza del valore, della passione e della guida di un popolo.
Con quel suo discorso (te lo lascio sotto da vedere) era riuscito non solo ad ispirare i suoi soldati, ma a ringalluzzire persino una ragazzina preadolescente, dall’altra parte del tubo catodico.
E così, senza troppi filtri e sulle note delle mie emozioni, ho imparato la sottile differenza tra fare il capo ed essere un leader.
Per quale motivo ti ho raccontato questa storia?
Se stai iniziando un’attività nuova e avrai o hai già la responsabilità di una squadra, vorrei che riflettessi anche tu su questa differenza.
LEADER vs CAPO: LA MARCIA IN PIÙ
Quello che vorrei che notassi è che Enrico sta sullo stesso campo dei suoi. Diventa uno di loro. E nel suo discorso, come nel suo atteggiamento, fa leva sui suoi valori, che corrispondono con quelli della sua gente.
Parla con onestà e con passione e premia i meritevoli. Si rende portavoce della missione di un popolo, ma combatte al suo fianco.
CARATTERISTICHE DI UN CAPO
Seppur competente e ben intenzionato il capo:
1. COMANDA: dà ordini, si impone sugli altri e impone unilateralmente la sua idea.
2. DECIDE LA LINEA DA SEGUIRE: analizza, sceglie la rotta e la dichiara solo in un secondo momento, senza confrontarsi.
3. SA COME SI FA: non condivide le motivazioni della sua scelta o dell’obiettivo, Non coinvolge nessuno nell’individuazione della strategia da seguire.
4. CREA RAPPORTI A PIRAMIDE: ha e rimarca i ruoli. Ha dei sottoposti e una precisa gerarchia distinta.
5. UTILIZZA RISORSE E PERSONE A SUO VANTAGGIO: sposta e delega parti di lavoro solo se necessario al suo fine ultimo.
6. É VOTATO UNICAMENTE AI RISULTATI: ciò che gli interessa è la performance e il risultato
7. GENERA TIMORE E TENSIONE: la sua presenza e il suo atteggiamento creano un clima di disagio e stress.
8. PRENDE I MERITI DEL SUCCESSO AZIENDALE: essendo un accentratore tende a raccogliere su di sé i meriti e gli onori.
Ma quali sono le conseguenze di tale atteggiamento?
A lungo andare, anche i dipendenti e collaborati più fedeli, sentiranno il peso della frustrazione e della pressione dei risultati. Ciò indebolirà la squadra, creando delle rotture, e portando ad un esaurimento delle risorse.
Alcuni potrebbero abbandonare il progetto, e altri lavorare al minimo delle loro forze.
Questo è ciò che desideri? Vediamo cosa puoi fare.
DA CAPO A LEADER
Come puoi immaginare, il leader è una figura carismatica, Ha a cuore sicuramente il successo dell’azienda, ma è consapevole che è solo con il lavoro di squadra che si può raggiungere il risultato desiderato.
Per alcuni essere leader è una dote innata, ma tenendo a mente alcune competenze necessarie, anche tu puoi allenarti e diventare un leader eccellente.
E ricordati che questo non dipende affatto dalla quantità di esperienze che hai, o dal titolo che ricopri.
LE COMPETENZE DA LEADER CHE DEVI ASSOLUTAMENTE ALLENARE
Alla luce delle riflessioni precedenti, posso dirti che un buon leader ha in sé sia competenze-qualità personali, sia delle competenze proattive e relazionali.
Vediamole insieme velocemente.
COMPETENZE PERSONALI:
1. CARISMA: ha una saggezza e un fascino (derivante dalle conoscenze e dal suo atteggiamento) tali da riuscire ad influenzare positivamente gli altri
2. DETERMINAZIONE: va e vuole andare al sodo ed è organizzato.
3. COSTANZA: è consapevole che i risultati si ottengono facendo un passo alla volta ma continuativi.
4. FLESSIBILITÀ: accoglie gli imprevisti e li cavalca, raddrizzando il tiro
5. ATTEGGIAMENTO POSITIVO: utilizza il pensiero creativo e l’ottimismo come motore del lavoro suo e della squadra.
6. INTEGRITÀ E DIGNITÀ: è coerente con i propri valori. é trasparente ed onesto e mantiene la parola data. Questo genera credibilità e rispetto.
7. CALMA E PAZIENZA: non è frettoloso a prendere delle decisioni solo in vista del fatturato, ma calibra i passi con ragionamento lucido e lungimiranza.
COMPETENZE PROATTIVE E RELAZIONALI:
8. RICONOSCE I RUOLI: ognuno ha un ruolo fondamentale all’interno della squadra. Comprende il valore delle persone.
9. FOCALIZZA: che si tratti dell’obiettivo, di un problema imprevisto da risolvere, o di un percorso da compiere è in grado di mettere a fuoco la strada migliore.
10. COINVOLGE: l’ascolto attivo e il confronto con i collaboratori sono il suo punto forte.
11. ISPIRA E MOTIVA: riesce a trasmettere la sua passione e dedizione ai collaboratori, generando in loro un aumento di sicurezza, di dopamina, di concentrazione e di resilienza.
12. COMUNICA: altro punto di forza importante del leader è la comunicazione assertiva. Spiega in modo diretto e conciso. Fa domande intelligenti e richieste chiare e specifiche.
13. SEMPLIFICA: linguaggio articolato, processi astrusi e contorti, ripetizioni ridondanti generano stress e fatica. Più il modo di parlare e il processo è semplice e più i collaboratori si sentiranno parti attive e utili.
14. FORMA: il leader non teme di avere accanto collaboratori esperti. Crede nella forza della formazione come base per la crescita aziendale. Un collaboratore formato è più riconoscente e difficilmente sarà sleale alla squadra.
15. PARLA AL PLURALE: è la squadra che vince. Allo stesso modo condividerà i meriti del successo con tutto il suo team.
16. MEDIA GLI SCREZI: un buon leader ascolta le necessità dei suoi e cerca di accoglierle mediando in modo efficace i conflitti interni.
17. DECIDE: anche di fronte a difficoltà oggettive fa la scelta necessaria.
18. GENERA FIDUCIA: un buon leader risponde alla triade: empatia, verità, azione. E alle parole fa sempre seguire un’azione concreta. Dando il buon esempio diventa credibile e un punto di riferimento.
19. FISSA OBIETTIVI PERIODICI: è conscio della necessità di dividere il percorso in piccoli obiettivi, per non rischiare la perdita di motivazione del suo team.
20. DÀ POTERE: in un clima di fiducia, il leader non sente il bisogno di accentrare potere e controllo ma delega a persone competenti che lui stesso ha formato.
LIBRI
Ti consiglio qui sotto un paio di libri che ho trovato interessanti, giusto per restare in tema:
– Il libro d’oro della Leadership. Le 26 regole per dirigere sé e gli altri
– Enrico V: lezioni di leadership. Gli insegnamenti del più grande leader shakespeariano
Sei pronto ad allenarti con me? Vieni a vedere chi sono e come lavoro in azienda e con chi desidera cambiare o migliorare il proprio lavoro.
Fammi sapere il tuo punto di vista e se hai individuato altre capacità che secondo te sono importanti per essere un leader di successo.
IL TUO PROGETTO
Hai anche tu una storia da raccontare? qual è l’argomento di cui vorresti leggere?
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